Triduo di preghiera (2)

Triduo alla Beata Maria Pia Mastena
da recitare dal 24 al 26 giugno
 
Parte comune
Introduzione
  1. O Dio, vieni a salvarmi.
  2. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
 
Canto d’introduzione  (a scelta)
 
Meditazione  (vedi Parte propria)
 
Ave Maria…
 
Preghiamo insieme:
Rinnoviamo, Gesù, la nostra solenne promessa
di voler vivere, pregare, operare e soffrire
solo ed esclusivamente alla Tua maggior gloria
per renderti continua testimonianza di amore
per quanto hai fatto e fai per noi continuamente.[1]
 
Beata Maria Pia, prega per noi.
 
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato alla Beata Maria Pia
di contemplare con ardente amore
il Santo Volto del tuo Figlio,
concedi a noi, per sua intercessione,
di irradiare nel prossimo
l’immagine del Cristo.
Egli è Dio e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
 
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.  Amen.
 
Canto finale  (a scelta)
 
 
Parte propria
 
Primo giorno: 24 giugno
 «Soffrire, ma non far soffrire»
 
«… Che ogni istante sia santificato. Non ne perdiamo uno, sia la soavissima carità il centro fulgido di ogni movimento del cuore, delle azioni.
Non dimentichiamo mai, mai, mai: “soffrire, ma non far soffrire”. No, figliole care, no, no. Che possa il nostro cuore, nella serenità, nella dolce dilezione di Gesù, poter affermare ogni giorno, ma più che tutto nell’estremo istante della vita: “Per colpa mia non ha mai sofferto nessuno, specialmente i miei superiori, perciò io vivo e morirò contenta.
È un punto assai rilevante nell’esercizio della carità, nella preparazione all’incontro eterno con lo Sposo: fare del bene a quanti più è possibile e ci sarà di assoluta certezza il sorriso di divina compiacenza del Volto soavissimo di Gesù e nel suo amplesso di Sposo, nel suo miracolo d’amore, ogni giorno nella Santa Comunione, e più che tutto nell’estremo anelito in cui ci sarà dato di eternare, per sua misericordiosa bontà, la nostra felicità in cielo…».[2]
 
Secondo giorno: 25 giugno                       
«A noi è stato affidato il Volto Santo»
 
« … Mettiamoci fortemente concordi … promettendo perfetta fedeltà, assicurando il dolce Agnello Gesù che non si pentirà mai, mai, di accordarci le grazie, perché noi, a costo di dare il sangue nostro, siamo tutte impegnate ad osservare la nostra dolce, santa regola, ad osservare con la più perfetta fedeltà, con il più ardente amore. Che nessuna sia costretta a dire in cuor suo: “Io, io ho intercettato, ho impedito le grazie del cielo”. Lavoriamo anche nella gara del buon esempio: buon esempio in tutto, ma specialmente nel sacro silenzio.
Il silenzio è sempre sacro, perché è distacco della terra, è elevazione al cielo, è lo strumento vero della vera intimità con Gesù. E nella intimità quante grazie si possono chiedere, invocare, ottenere. Impegniamoci: non disgustiamo menomamente Gesù, ma amiamolo assai, assai.
Non contristare quel dolce, divin Volto che fissa su di noi continuamente i suoi luminosi sguardi, pieni di ineffabile tenerezza chiedendoci conforto, riparazione, chiedendoci tutte le più delicate finezze del nostro amore!... A noi è stato affidato il Volto Santo… e noi Lo vogliamo rendere sempre divinamente contento, sempre divinamente soddisfatto, sempre sorridente. Coraggio! Impegniamoci in questo ricambio di amore!».[3]
 
Terzo giorno: 26 giugno
«Record della Santità Sacerdotale»
 
«Che sublimità! Che grazia! Che effusione immensa di grazie!
E’ proprio il caso di dire pure a te: “Più ardua è la vittoria e più del Vincitor grande è la gloria!...” e vincesti!... La minuscolissima parte tua venne avvalorata dalla forza del Cristo e… vincesti!... Attento … attento … attento al “record” della santità sacerdotale!... Non  te lo lasciar sfuggire … no te lo lasciar rapire! … La Consacrazione segni una nuova, più ardente, una più fulgida tappa!
Ricordati “Iddio non ti vuole un sacerdote di virtù mediocre! …”
Mai a nessuno dissi questa frase; ora mentre scrivo (come tu devi accorgerti) a precipizio, Gesù mi ripete: “Voglio lui un Sacerdote non di virtù mediocre”. Capito? … Sforziamoci … sforziamo la stessa nostra forza e, coll’aiuto del dolce Gesù e della Madre Immacolata, spingiamoci ardimentosi, colla più profonda umiltà all’ascolto della santità che Gesù vuole da noi.
A Gesù piacciono assai gli ardimenti nei dolcissimi, soavi sensi dell’amore; Egli sa che possiamo col suo divino aiuto giungere a tutto e a ciò ci provoca con quella dolce, quanto ardente sfida: “Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli!...”. Vuole che noi ci spingiamo con forza d’amore operoso, il più possibile vicino là… traendo con noi le care anime redente dal Suo Preziosissimo Sangue!... E … perdona lo scritto fatto a precipizio, mentre la Comunità mi attende … O Gesù! Gesù! Gesù! … Sì … che il tuo Novello Levita … batta gloriosamente il … “Record della Santità Sacerdotale! …”. E’ il mio voto! … Prega per me! …».[4]
 
[1] Luce da Luce. Lettere e pensieri di MMPM, n.119.
[2] Madre Maria Pia Mastena, 22.4.1951.
[3] Madre Maria Pia Mastena, 3/10/1939.
[4] Lettera diretta ad un Sacerdote novello. Madre Maria Pia Mastena. San Fior, 22/6/1938. Luci da luce. Pag.88.

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